![]() “Questo accordo arriva al termine di un anno di trattative e di collaborazione tra le varie federazioni, le leghe e l'International Rugby Players’ Association. Quello che faremo è garantire sostenibilità al gioco per i prossimi dieci anni. E’ un accordo storico, una pietra miliare che al centro mette la salute dei giocatori e l'equità nei confronti delle nazioni emergenti per un rugby più competitivo per tutti: un accordo positivo per le federazioni, per i giocatori e per gli appassionati". Queste le parole del presidente di World Rugby Bill Beaumont nel comunicato diffuso dalla massima associazione ovale mondiale con il quale si sono messi nero su bianco gli accordi per il calendario internazionale dal 2020 al 2032. Accordi che devono essere salutati con favore dal Giappone e da tutte le nazionali del Tier 2. Vediamo i principali punti: - La finestra internazionale di giugno slitta nelle prime tre settimane di luglio per un massimo di 3 gare. Il Super Rugby si interromperà per permettere ai giocatori di prendervi parte. - Sempre nella finestra estiva le nazionali della Tier 1 faranno tour in Georgia, Romania, Canada, USA e Giappone - Ancora la finestra internazionale di luglio: le nazionali della SANZAAR (Argentina, Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda) ospiteranno squadre del Tier 2 - Francia e Inghilterra si impegnano a intrapredendere tour nel Pacifico nella finestra estiva, nello stesso mese Georgia e Romania ospiteranno le squadre del Sei Nazioni - Una novità anche per i test di novembre: nel loro complesso le squadre del Sei Nazioni ogni anno in quel mese dovranno ospitare almeno sei partite contro squadre Tier 2 - Complessivamente ci sarà un aumento del 39% dei test-match tra Nazioni Tier 1 e Nazioni Tier 2 Si "salva" quindi il Sei Nazioni che non cambia collocazione temporale mentre l'Emisfero sud ottiene lo slittamento della finestra internazionale estiva da giugno a luglio, cosa che probabilmente spingerà le federazioni europee a iniziare la propria stagione non più a fine agosto/inizio settembre ma un mesetto circa più tardi.
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Chi siamoMarco Turchetto e Paolo Wilhelm, giornalisti, amanti del rugby e autori di RUGBY LIFE Archivi
Gennaio 2018
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